giovedì 26 luglio 2012

Strage di Denver, follia o controllo mentale?


Dopo una pausa di due settimane torniamo con un episodio alquanto infausto ma che cela al suo interno numerose coincidenze e misteri, parliamo della strage di Denver, avvenuta il 20 Luglio 2012 presso il multisala Century 16 Aurora, durante la proiezione dell'ultimo capitolo della saga di Batman, "Il cavaliere oscuro - Il Ritorno". Nella strage, ad opera di James Holmes (che ora rischia la pena di morte) hanno perso la vita 12 persone e ne sono rimaste ferite 58. L'avvenimento ha provocato grande clamore in America ed in tutto il mondo, lo stesso presidente Obama ha incontrato i parenti delle vittime mostrando commozione e solidarietà.

La storia sembra ormai etichettata dalla maggioranza dei mass media come il frutto della mente di un folle, ma è davvero tutto cosi semplice e scontato? Cerchiamo di andare più a fondo nell'analisi.

Prima di tutto chi è James Holmes? 

Nato a San Diego in California il 13 Dicembre 1987, dottorando in neuroscienze, si era trasferito a Denver per proseguire gli studi all'Università del Colorado.

Individuo dalla fedina penale intatta con l'eccezione di qualche multa viene descritto dall persone a lui vicine come una persona solitaria e tranquilla, di poche parole ma molto gentile con i bambini.

Sua madre è un'infermiera e suo padre è un manager in una compagnia di software, la frase della madre "avete preso la persona giusta" sembra essere stata usata quasi a proposito quando invece persone vicine a loro hanno parlato di genitori letteralmente distrutti.

Ma a parte questo , com'è stata organizzata la strage?

James ha acquistato regolarmente le armi in un'armeria locale e via internet: un fucile a pompa Remington, un fucile semiautomatico Smith & Wesson modello AR-15 e due pistole Glock rivestite in ceramica, noin rilevabili ai raggi x.

Nel suo appartamento che dista 7 km dal cinema gli agenti dell'fbi hanno ritrovato delle trappole esplosive che hanno reso necessaria la messa in sicurezza della zona e l'evaquazione del quartiere.

L'attacco è avvenuto nella sala 9 del cinema dove James è entrato attraverso la porta di emergenza, indossando una maschera antigas come il protagonista del film nemico di Batman e un giubbotto antiproiettili, lanciando gas lacrimogeni prima di aprire il fuoco.

Secondo i testimoni il personaggio scambiato per uno stuntman o una trovata pubblicitaria, ha fatto capire le sue reali intenzioni dopo essersi messo davanti allo schermo a sparare all'impazzata sul pubblico inerme e da li naturalmente è avvenuto il caos.

La strage ha provocato 12 morti e 58 feriti.

Da qui emergono le prime contraddizioni...

Dapprima si parla di 14 morti poi di 12...questo può essere semplicemente un errore...ma da parte di chi? 

Nelle prime notizie trapelate tramite canali ufficial si parla, come sulla strage di Utoya, di un'azione combinata di più persone....di fatti catturato James si continua a parlare di complici ma poi il tutto viene smentito e si dissolve in una nube di fumo.

Inoltre gli spettatori asseriscono che l'omicida era travestito da Bane, il cattivo della celebre saga si batman...in seguito si parlerà solo di maschera antigas e questo particolare scomparirà del tutto.



Ma soffermiamoci di più sulla persona di James Holmes.

Più emergono informazioni , più i fatti tendono ad indicare che l’uomo fosse incline alla multipersonalità, immerso nei suoi “mondi interni” e, in generale mostrando comportamenti da schizofrenico o da drone programmato. Ovviamente in uno stato mentale alterato e probabilmente incarnando un alter ego completamente diverso, Holmes ha detto alla polizia, al momento del suo arresto, di essere il “Joker”.

In un articolo apparso sul Telegraph, Holmes rivela di essere particolarmente interessato agli stati di percezione alterata.

"Dopo il massacro, tranquillamente, Holmes ha riferito agli investigatori di aver preso 100mg di Vicodin (antidolorifico) identificandosi come il “Joker “. Lo stesso farmaco venne trovato nel sistema circolatorio dell’attore Heath Ledger, quando morì di “overdose accidentale da farmaci” nel 2008. Ledger interpretò il Joker nel precedente film di Batman (The Dark Knight). Gli effetti collaterali del Vicodin possono includere euforia, paranoia e, in rari casi, allucinazioni".

"Il video di Holmes girato al Miramar College di San Diego lo mostra spiegare che le “illusioni temporali” sono “illusioni che ti permettono di cambiare il passato”. Holmes disse inoltre di aver lavorato “sull’esperienza soggettiva, che è ciò che avviene nella mente in opposizione al mondo esterno".

Dopo il suo arresto, Holmes sembra essersi completamente dissociato dalla realtà, come se fosse ancora nel personaggio.

Di seguito il video della sua relazione (solo lingua inglese):


C’è un qualche tipo di connessione rituale tra, la morte sacrificale di Heath Ledger e questo nuovo episodio di Batman “lanciato” nelle sale con una strage di massa? C’è una ragione per cui questo omicidio di massa, si è verificato durante la proiezione di mezzanotte di un film intitolato “The Dark Knight RISING” in una città chiamata Aurora, il nome romano della dea dell’alba? Un altro fatto interessante: Aurora è considerata la madre della stella del mattino, anche conosciuta come il Portatore di Luce, o Lucifero.  

E come sempre accade in questi mega-rituali, l’evento sembra essere stato “preannunciato” dai mass media. Coincidenza, premeditazione o sincronicità? Impossibile dirlo, ci sono tuttavia strane cose mostrate dai mass media prima della carneficina:

Rilasciato pochi giorni prima della sparatoria, il video di Lil Wayne “My Homies Still” mostra lui e i suoi ragazzi seduti in un cinema pieno di scheletri. Oltre a questa scena spaventosamente profetica, nel video sono presenti molti manichini smembrati, un simbolo associato al Controllo Mentale.


 Mostrato poco prima della fatale proiezione di The Dark Knight Rises, il trailer del film Gangster Squad si conclude con una sparatoria in un grande cinema.


 Nel trailer, i gangster iniziano a sparare sulla folla. Strano come la fiction si possa trasformare IMMEDIATAMENTE in realtà.


 Questa pagina dal fumetto del 1986 “Batman: Il ritorno del cavaliere oscuro” mostra un folle che uccide tre persone in una sala cinematografica. Nel fumetto, i media affermeranno poi che la sparatoria è stata ispirata da Batman.


La “sparatoria di Batman” è un mega-rituale effettuato dall’elite occulta e dalla sua appendice, i mass media? Non è possibile dirlo con certezza, ma un sacco di informazioni che stanno emergendo conducono, chi ha occhi per vedere, a realizzare: “Che c’è qualcosa di strano”. Come sempre accade in questi tipi di eventi, l’”indagine” vertirà dall’inizio alla fine sul “Pazzo Killer Solitario”, il capro espiatorio, verso la quale tutte le dita verranno puntate. C’erano persone che tiravano i fili? Forse, ma i media mostrano sempre le marionette e mai, i burattinai.

Qualcuno potrebbe chiedersi: “Che interesse avrebbero nel portare a termine questi rituali?” E’ davvero molto difficile calcolare questi eventi, senza tener conto della “loro” forma mentis, che è tutta magia, simbolismo, numerologia e rituali. I sacrifici di sangue sono le forme più potenti di rito e maggiore sarà il numero di persone che parteciperà emotivamente maggiore sarà la potenza ottenuta.

C'è una tesi poi meno occulta e più terrena circolata in molti ambienti complottisti secondo cui dietro a questo massacro ci sarebbe l'intentento dell'amministrazione Obama di proibire il possesso delle armi da fuoco negli Stati Uniti.


L'obiettivo dell'Amministrazione Obama sarebbe quello di distruggere gli Stati Uniti d'America come sono stati fondati e la prima mossa sarebbe proprio quella di togliere ai cittadini il diritto del possesso di armi. 

Le dichiarazione odierne del presidente a New Orleans riguardo il possesso delle armi solo ai militari ne sarebbero la chiarissima conferma.

L'ipotesi complottista è quella che il governo o chi agisce segretamente in nome di esso avrebbe costretto il ragazzo a fare tutto questo, probabilmente attraverso "la manipolazione mentale, che si può compiere attraverso la somministrazione di droghe, l'ipnosi o un trauma"

Le tesi estreme come vedete non mancano....

Sembra tutto molto assurdo ma quando si decide di rimanere con i piedi per terra spuntano fuori particolari che fanno pensare.Proprio oggi secondo fonti ufficiali James Holmes avrebbe inviato alcuni giorni prima della strage un tacquino ad uno psichiatra dell'università con tutti i dettagli sulla strage...se recapitata in tempo quindi poteva essere evitata....ma stranamente è rimasto fermo alla portineria del campus....semplice caso del destino? o c'è dell'altro? 

Inoltre è spuntata fuori l'ipotesi abbastanza banale che James avrebbe organizzato il tutto dopo essere stato bocciato ad un importante test universitario. Spiegazioni come questa appaiono ridicole ad ogni persona dotata di un minimo di senso critico, ma vengono prese come palle al balzo dai mass media, esse di fatti sono spiegazioni plausibili e confortanti per chi, avverso di natura ad ogni tipo di complotto, è alla ricerca di una verità semplice, razionale e poco articolata, ma i fatti vanno compresi a fondo solo con occhio attento e dopo aver analizzato tutte le piste possibili, anche le più assurde.

Vi lasciamo alla vostra opinione personale, ricordando però che nonostante tutto la libera vendita delle armi n America continua a provocare ogni anno vittime innocenti con l'indifferenza completa delle istituzioni interessate più agli accordi con le lobby che alla salvaguardia dei cittadini, e su questo complottisti e non, siamo tutti daccordo.





(fonti: freeondarevolution.blogspot.it - agoravox.it)
(Con riflessioni e contenuti aggiuntivi)

giovedì 12 luglio 2012

Ex Agente CIA: Il caso Roswell è autentico

Negli ultimi tempi Universo Ignoto vi ha segnalato diverse testimonianze sul presunto ufo crash del 47, fra cui ricordiamo quella dell'astronauta Edgar Mitchtell.

Ultimamente numerosi personaggi stanno dando supporto a queste affermazioni, e oggi vi vogliamo parlare dell'ex agente CIA Chase Brandon (a sinistra nella foto)

Secondo quanto dichiarato, nel 1990 egli prestava servizio presso il quartier generale della CIA a Langley. Proprio in questa sede, scartabellando negli archivi si imbatté accidentalmente in una scatola che catalizzò immediatamente la sua attenzione per la scritta presente sul coperchio: “ROSWELL”.

Incuriosito dal rinvenimento, apri la scatola, lesse i documenti in essa contenuti e si rese conto con grande stupore che quanto si vociferava sul famoso crash alieno avvenuto nel New Mexico era reale. 


Lì, a portata di mano, aveva la famosa “pistola fumante” che avrebbe gettato luce sul caso più intricato e misterioso della storia.

Preso però dalla preoccupazione (oserei dire, più per convenienza) egli si affrettò a riporre la scatola dove l’aveva trovata continuando a far finta di nulla fino a pochi giorni fa.

Ma le prove? Dove sono? Dove evidentemente sono rimaste per oltre sessant’anni.
Non potevamo certo aspettarci che proprio un agente segreto avrebbe risolto il caso del secolo.
Eccoci, quindi, dinanzi al solito dilemma: siamo di fronte ad una persona affidabile oppure abbiamo a che fare con l’ennesimo disinformatore? Difficile dirlo…

Ovviamente sia le affermazioni di Brandon che le sue credenziali sono al vaglio degli inquirenti che stanno cercando conferme almeno sull’effettiva appartenenza di quest’uomo alla CIA.

Credo, inoltre, che notizie circa il contenuto della famosa scatola non le avremo mai, o meglio qualcuno non permetterà mai che ciò avvenga. Semmai si avranno invece conferme definitive sul suo passato di agente segreto (il suo curriculum vanterebbe numerose ed importanti missioni 
internazionali per conto dell'agenzia), almeno le sue dichiarazioni assumeranno un significato diverso dal solito e diverranno una prova indiziaria molto seria su un qualcosa di enormemente incredibile che coinvolse, in quel lontano 1947, la tranquilla cittadina di Roswell.


(fonte: disclosureprojectufo)

sabato 7 luglio 2012

Un nuovo ritrovamento sembra sfatare la profezia Maya


Un nuovo ritrovamento archeologico riguardante la profezia Maya del 2012 sfata il mito della fine del mondo. I Maya, contrariamente a quanto comunemente si crede, attraverso questi riferimenti ad epoche lontane future cercavano la stabilità. La scoperta, uno dei più significativi geroglifici trovati negli ultimi in decenni, è stato annunciata il 28 giugno 2012 al Palazzo Nazionale in Guatemala.

Gli archeologi che lavorano nel sito di La Corona in Guatemala hanno scoperto un testo Maya risalente a 1300 anni fa che fornisce il secondo riferimento noto alla cosiddetta “data finale” del calendario Maya, il 21 dicembre 2012.

“Questo testo parla più dell’antica storia politica piuttosto che della profezia”, ​​spiega Marcello A. Canuto, direttore del Middle American Research Institute e co-direttore degli scavi a La Corona.

Dal 2008, Barrientos Canuto e Tomás Barrientos della Universidad del Valle de Guatemala hanno diretto gli scavi a La Corona, un sito che era stato sconvolto dai saccheggiatori.

“L’anno scorso, ci siamo resi conto che i saccheggiatori di un particolare edificio avevano scartato alcune pietre scolpite perché erano troppo erose da vendere sul mercato nero dell’antiquariato”, ha detto Barrientos, “perciò sapevamo che avevano trovato qualcosa di importante, ma abbiamo anche pensato che poteva essergli sfuggito qualcosa. ”

Quello che Canuto e Barrientos hanno trovato è il più lungo testo mai scoperto in Guatemala. Intagliato sui gradini di una scala, registra 200 anni di storia de La Corona, afferma David Stuart, direttore del Centro Mesoamerica presso l’Università del Texas a Austin, che faceva parte di una spedizione del 1997 e che ha esplorato il sito per primo.

Mentre decifrava questi nuovi reperti a maggio, Stuart ha riconosciuto il riferimento al 2012 su un blocco della scala che riporta 56 geroglifici finemente scolpiti. Il geroglifico è la raffigurazione di una visita reale a La Corona nel 696 d.C. del sovrano Maya più potente di quel tempo, Yuknoom Yich’aak K’ahk’ di Calakmul, solo pochi mesi dopo la sua sconfitta da parte del rivale Tikal nel 695.

“Era un momento di grande agitazione politica nella regione Maya e questo re si sentì obbligato a far riferimento ad un ciclo più ampio di tempo che finiva nel 2012″, spiega Stuart.

Dunque la necessità di pensare al 2012 era dovuta a contingenze storiche legate alle vicissitudine di questo re tormentato.

“In tempi di crisi, gli antichi Maya hanno usato il loro calendario per promuovere la continuità e la stabilità, piuttosto che prevedere l’apocalisse”, conclude Canuto.


(fonte: meteoweb.eu)

mercoledì 4 luglio 2012

E' stata trovata la particella di Dio?



L’hanno battezzata higgsteria, tanto spasmodica è l’attesa intorno ai nuovi risultati sulla ricerca del bosone di Higgs che verranno presentati a Melbourne, dal 4 all’11 luglio, nel corso di Ichep (International Conference on High Energy Physics) la principale conferenza mondiale che riunisce biennalmente fisici da ogni parte del mondo, per confrontare le ultime ricerche nel settore delle particelle elementari, i costituenti ultimi della materia. Il bosone di Higgs è il “tassello mancante” nel mosaico rappresentato dal cosiddetto Modello Standard, la più accreditata teoria in grado di descrivere la materia di cui è fatto l’universo visibile e le forze che lo governano. In questo quadro, Higgs è l’elemento che spiegherebbe perché le particelle che compongono l’universo hanno proprio la massa che hanno e non un’altra. Un elemento importante, dunque, previsto negli anni ’60 e non ancora osservato sperimentalmente, il tassello senza il quale non puoi esporre il mosaico alla parete del salotto buono.

Per questo, la caccia ad Higgs, svolta principalmente al grande anello acceleratore Lhc presso il Cern di Ginevra, rischia di diventare per i fisici quello che la balena bianca era per Achab, un’ossessione lunga anni. Già a dicembre scorso c’era stato un notevole fermento, perché i dati raccolti nel 2011 presso due degli esperimenti di Lhc (Atlas e Cms) mostravano concordemente un indizio della presenza di un bosone di Higgs ad energie intorno ai 125 gigaelettronvolt, cioè con massa di circa 130 volte quella del protone. Ma un indizio non basta ai fisici per dichiarare una scoperta, così tutti sono rimasti col fiato sospeso (e chini sui computer) fino ad oggi.

Nel frattempo, nei pochi mesi di funzionamento nel 2012, Lhc ha più che raddoppiato la quantità di dati raccolti e sono state raffinate le tecniche di analisi, in modo da verificare se l’indizio si possa trasformare in qualcosa di più, in qualcosa di diverso o addirittura si dissolva come una bolla di sapone. «È un po’ come individuare un viso familiare da lontano – ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Hauer – qualche volta c’è bisogno di un’ispezione più ravvicinata per scoprire se è davvero il tuo migliore amico o il suo gemello».
Ecco perché il 4 luglio, in concomitanza con l’apertura della conferenza di Melbourne, ci sarà anche una presentazione al Cern di Ginevra (trasmessa in webcast, http:// webcast.cern.ch/), il luogo dove la grande caccia è nata.

Ma quali saranno le implicazioni dell’annuncio dei prossimi giorni sull’affidabilità dell’impianto teorico complessivo? Il Modello Standard è una teoria che funziona bene, ma – come sottolineano al Cern – non è una teoria completa. Quando diciamo che descrive la materia visibile dell’universo, ci riferiamo solo ad una piccola percentuale (il 4%) della materia totale.

C’è un 96% di universo invisibile che non trova spiegazione nel Modello Standard. Questo vuol dire che nel futuro, più o meno prossimo, sarà necessario elaborare un livello più profondo di spiegazione teorica di come funziona il nostro universo. Il Modello Standard è destinato al cestino? Niente affatto. Resterà una buona spiegazione per quel 4% della materia visibile dell’universo; in altre parole, resterà una teoria contenuta come caso limite in un quadro esplicativo più ampio. La stessa sorte destinata alla teoria gravitazionale newtoniana dopo l’elaborazione della relatività generale da parte di Albert Einstein: per spiegare come funziona il sistema solare, si usa in buona approssimazione ancora la teoria di Newton, tanto che la si insegna tuttora a scuola.

Sia come sia, i fisici del Cern valutano di poter accumulare ed elaborare una quantità sufficiente di dati da affermare, con ragionevole certezza entro la fine dell’anno, se il bosone di Higgs previsto dal Modello Standard c’è o non c’è laddove è stato cercato. E se non ci fosse non sarebbe una delusione. Va ricordato che Lhc ancora non opera al massimo delle potenzialità per le quali è stata costruita; bisognerà raggiungere una maggiore “luminosità” della macchina, come dicono i fisici, per andare a scovare Higgs o qualcosa che gli somigli in una tana più nascosta. Sarebbe l’alba di una nuova fisica. Come lo fu la relatività generale rispetto alla teoria di Newton.


(fonte: europaquotidiano.it/)