martedì 28 febbraio 2012

Parla il testimone dell'avvistamento di Mortegliano




Alcuni giorni fa vi abbiamo segnalato la notizia della creatura di 4 metri avvistata a Mortegliano.

(Sopra ne potete vedere una ricostruzione)

Oggi vi proponiamo il video dell' intervista su Telepordenone condotta da Gigi Di Meo dove lo stesso testimone Leonard D'Andrea racconta la sua esperienza accompagnato dall'ufologo Antonio Chiumento

Secondo il suo racconto quella sera avrebbero visto l'alieno almeno 10 persone ma lui sarebbe stato l'unico ad avere avuto il coraggio di raccontarlo.

Sperando che si facciano avanti altri eventuali testimoni, vi lasciamo all'intervista.

Voi cosa ne pensate? Attendiamo i vostri commenti


sabato 25 febbraio 2012

I dischi volanti di Nikola Tesla



Gli UFO sarebbero velivoli creati dall'uomo e non avrebbero, quindi, nulla a che fare con presunte tecnologie aliene? E' vero che Nikola Tesla brevetto dei dischi volanti?

In questi ultimi due anni vi è un'espandersi del fenomeno ufologico, da una parte all'altra del globo, che non pare abbia precedenti statistici. E' pur vero che l'aumento degli avvistamenti è oggi più evidente grazie (o a causa) dalla rete web, che mette in grande risalto filmati (veri o fasulli), da siti, blog e forum nati ad hoc, ma tutto questo induce comunque ad una constatazione in relazione agli UFO: non conosciamo tutta la verità. Una verità che potrebbe essere taciuta soprattutto dal settore della ricerca e tecnologia militare, all'interno della quale potrebbe essere finalmente spiegata l'origine degli oggetti volanti non identificati. Per l'appunto, si ipotizza la disponibilità da parte dei militari di una tecnologia segreta, tutta terrestre, con la quale si è riusciti a costruire velivoli le cui fattezze sono del tutto simili agli oggetti che da decenni volerebbero sulle nostre teste. Un'ipotesi, quindi, più praticabile e su cui indagare, piuttosto che ricondurre l'ufologia ad alieni o rettiliani.
TESLA scrisse: ‘"come affermato in una precedente occasione, quando fui studente all’Università, io concepii una macchina volante, abbastanza diversa da quelle presenti. Il principio sottostante era solido, ma non poté essere messo in pratica perché volli un movente primario di sufficientemente grande attività. Negli anni recenti, ho risolto questo problema e sto ora pianificando una macchina aerea “priva di piani di sostentamento, alettoni, propellenti ed altri attacchi esterni, che saranno capaci di immense velocità e saranno molto probabilmente in grado di fornire potenti argomenti per la pace nel prossimo futuro."
Nikola Tesla scrisse questo ad un manager della Westinghouse Electric Company nel 1912. "Non dovrete sorprendervi affatto se un giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs in un apparecchio che somiglierà ad un fornello a gas e peserà tanto uguale e, se necessario, sarà in grado di entrare e partire attraverso una finestra". In realtà, il “fornello volante” di Tesla usava un sistema di elettropropulsione, che doveva essere alimentato da alimentatori esterni e dal sistema wireless di trasmissione dell'energia o con un generatore di potenza interno al mezzo.

In un articolo del 1911 su The Sun Tesla descrive la sua macchina volante: "Il Dr. Nikola Tesla la notte scorsa si poggiò comodamente alla sua poltrona a Waldorf, e parlò con calma di aeromobili senza ali, propellenti o altri meccanismi degli aeroplani ora familiari che si muovevano nello spazio a incredibili velocità, o più lentamente portando pesanti carichi, e in ogni caso sempre con sicurezza, come il più prosaico dei veicoli a ruote". “L'applicazione di questo principio darà al mondo una macchina volante diversa da qualsiasi cosa sia mai stata esistita in precedenza. Non avrà ali, reattori o strumenti del genere usato fino adesso. Sarà piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto, perfettamente sicura nella più grande tempesta. Può essere costruita di qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri”. Chi abbia familiarità con i principi operativi del cosiddetto "aeroplano convenzionale" comprende che la macchina volante di Nikola Tesla descritta in questi passi del 1911 deve essere un veicolo con "anti-gravità" quindi un vero "disco volante".

Poiché il 'complesso globale industriale della guerra' desidera che l'invenzione di Tesla rimanga un segreto, ha prodotto una propaganda per decenni, facendo credere alla gente che i “dischi volanti” hanno origine extraterrestre. il motivo è che questa tecnologia, usa una tecnologica 'sovra-unità' per alimentarsi. E naturalmente non vogliono che la gente abbia energia pulita e gratuita perché in questo modo essi guadagnerebbero pochissimo denaro. Tesla parlò abbastanza spesso di come estrarre l'energia dall'Etere (etere conduttore di luce dinamica), ma poiché la maggior parte delle note e degli scritti di Tesla sono stati confiscati dalle autorità USA dopo la sua morte, avvenuta nel 1943, questi generatori sovra-unità sono per la maggior parte considerati un “mito” o fantascienza.

Dunque, gli UFO esisterebbero e sarebbero di origine umana, appartenenti ad una tecnologia militare segreta non divulgabile. Ma i conti comunque non tornano. Negli scritti antichi, anche di qualche millenio fa, sono state ritrovate evidenze che questi misteriosi velivoli fecero il loro "passaggio", i cui testimoni dell'epoca antica associarono la loro presenza fino agli Dei, come il caso dei famosi Vimana spesso citati nei testi indiani sia sacri che di letteratura classica: antiche astronavi che solcavano i cieli circa 15.000 anni fa e che avevano armi e poteri al limite dell'immaginazione. E Tesla non c'era.


(fonte: invasionealiena.com)


giovedì 23 febbraio 2012

I neutrini non sono piu veloci della luce


L'anno scorso avevamo chiuso l'anno con le notizie piu importanti del 2011 fra cui c'era la scoperta del superamento della velocità della luce da parte dei neutrini.

Oggi ci ritroviamo a dover smentire la notizia.

I neutrini non sono piu’ veloci della luce. Le misure rilevate nel settembre scorso sarebbero dovute ad un’anomalia nel funzionamento degli apparati utilizzati per misurare la velocita’ dei neutrini. A scoprire l’anomalia negli strumenti di misura è stato lo stesso gruppo di ricerca italiano dell’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel nel quale un fascio di neutrini viene ‘sparato’ dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare (Infn).

I ricercatori sono gli stessi che lavorano al rivelatore Opera e che esattamente cinque mesi fa, il 23 settembre 2011, avevano notato che i neutrini avrebbero superato lavelocità della luce. Il responsabile di Opera è Antonio Ereditato. Nel corso degli esperimenti di verifica i ricercatori hanno scoperti due possibili effetti che abbiano indotto all’errore nella determinazione della velocità dei neutrini che dal Cern raggiungevano il Gran Sasso.

L’errore sarebbe stato indotto da un cattivo funzionamento della fibra ottica che connetteva il segnale Gps esterno all’orologio di Opera, che dunque non avrebbe registrato correttamente i tempi. Se questa disfunzione fosse confermata, allora il tempo di volo dei neutrini sarebbe stato sottostimato ed è impossibile che la velocità di tali particelle abbia superato quello della luce. Nuove misure saranno eseguite nei prossimi mesi dal team di Opera per verificare quali errori siano stati commessi e quali siano i risultati.

Secondo la scoperta annunciata a luglio sarebbe stato possibile superare la velocità della luce: se confermati, i dati dell’esperimento avrebbero avuto una portata davvero rivoluzionaria e rappresentare la prima ‘bocciatura’ della teoria di Einstein.

“Se la notizia fosse confermata, cadrebbe la Teoria della relatività”, aveva detto all’indomani della scoperta l’astrofisica Margherita Hack. Scoprire che qualcosa può viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce metterebbe infatti in contraddizione la Teoria della relatività ristretta, secondo la quale la velocità della luce è una costante impossibile da superare, e la Teoria della relatività generale. Una delle due teorie sarebbe sbagliata e si aprirebbe una nuova pagina per la fisica.


(fonte: blizquotidiano.it)

martedì 21 febbraio 2012

Evoluzione della specie o intervento alieno?

Da tempo ormai gli studiosi si interrogano sulla reale evoluzione della specie umana, specialmente quando le teorie più accreditate hanno dei lati oscuri di difficile spiegazione, il famoso “anello mancante” nell’evoluzione umana. La teoria sull’evoluzione dello scienziato Charles Darwin ci spiegherebbe di come l’Uomo sia partito da semplici primati per arrivare al livello tecnologico, scientifico e culturale di oggi.

Sono molteplici i fattori che lasciano spazio ai dubbi sulla reale evoluzione della specie umana, ad esempio:

L’Uomo, per arrivare allo stadio attuale di evoluzione, avrebbe dovuto impiegare circa 2 – 3 milioni di anni, invece di tutte le specie comparse di primati e presunti nostri progenitori, in alcuni casi hanno impiegato troppo tempo per piccoli mutamenti nella specie, per poi subire una sorta di accelerazione del processo evolutivo per arrivare a circa 300.000 mila anni fa con l’Homo Sapiens Sapiens, e da lì la nascita delle prime civiltà umane.

Perchè una parte di esseri umani hanno sviluppato notevoli competenze in diversi campi mentre in molte zone dell’Africa e dell’America Latina vivono esseri umani ancora nell’età della pietra? In molti sostengono la tesi dell’esser rimasti isolati… Ma isolati da cosa? Se vivevano anche loro sulla Terra come noi, perché non hanno acquisito le nostre stesse conoscenze scientifiche e tecnologiche? Per molti, infatti, il problema è inverso: come siam riusciti noi in così poco tempo a raggiungere questi livelli di conoscenze? Secondo le teorie dell’evoluzione, dovremmo esser ancora nell’età della pietra più o meno.

L’Uomo di Cro – Magnon si discosta dagli altri primati che più lentamente erano arrivati ad un certo progresso, questa specie umana invece introduce nuove facoltà (ad esempio il saper parlare). Il professor Theodosius Dobzhansky, autorità indiscussa in materia ha infatti detto: « L’uomo moderno ha senza dubbio molti parenti e affini tra i fossili rinvenuti, ma non ha progenitori; quale sia l’origine dell’Homo Sapiens resta davvero un mistero ». Difatti l’Uomo di Cro-Magnon non poteva essere un’evoluzione dell’Homo Neanderthalensis e nemmeno dell’Homo Erectus, notizia confermata poi dal Dipartimento di biologia dell’Università di Ravenna dopo uno studio sul DNA: Neanderthal e Cro – Magnon sono due specie distinte.

Insomma, ad una parte del genere umano è stato permesso di poter acquisire notevoli conoscenze senza un apparente motivo. In molti però sostengono che oggigiorno i governi di USA ed ex-URSS siano stati in contatto con gli alieni firmando degli accordi in cui si prevedevano scambi di tecnologie aliena in cambio di persone da esaminare e studiare – i famosi rapimenti alieni. Magari nel passato è accaduta una cosa simile nell’immenso laboratorio genetico alieno (cioè la Terra)? Secondo alcune teorie la Terra sarebbe un immenso laboratorio per alcuni extraterrestri, tutto sarebbe nato dal brodo primordiale ma in seguito una mano aliena avrebbe attuato quelli che oggi definiremmo esperimenti genetici. Tali esperimenti furono condotti sul DNA di scimmie e scimpanzé cercando di creare quella che oggi chiamiamo specie umana. I genetisti alieni avrebbero eseguito questi esperimenti e scartando i primati che, secondo loro, non rispondevano bene all’idea di fondo, indi destinati poi all’estinzione… Questo spiegherebbe l’accelerata evoluzione umana. Tutto questo finchè non è apparso l’Homo Sapiens Sapiens dalle loro provette, che avrebbero via via “coltivato” almeno all’inizio per dar alla nuova specie gli input necessari. Non a caso in molte civiltà si narra di divinità e di carri infuocati piovuti dal cielo perdettar alle loro creature le regole di vita sociale, a insegnare come coltivare o cacciare; sempre riferendosi a questa visionedelle cose, la famosa costola di Adamo sarebbe il suo DNA, usato per ricavare poi la donna.

Questa teoria diventa sempre più estrema, paragonandoci indi a topi di laboratorio dentro l’immensa gabbietta chiamata “Terra”, da cui non possiamo uscire se non per poco tempo e senza andare molto lontano… E dovendo sempre tornare indietro.

Se Darwin dice che le specie si evolvono, progrediscono adattandosi all’ambiente e alle condizioni da esso dipendenti, è anche vero che l’Uomo ha esattamente fatto l’opposto durante la sua storia “evolutiva”. Le prime centinaia di anni dell’Uomo sono caratterizzate da punti di civiltà e un lento regresso fino a scomparire o quasi, o quantomeno senz’aver tracce, fino a ritornare ad un nuovo apice culturale e tecnologico, per poi procedere nuovamente verso un regresso generalizzato.

Intorno al 4.500 a.C., il progresso cominciò a rallentare di nuovo fino quasi a fermarsi, difatti i ritrovamenti archeologici dimostrano il ritorno ad utensili di pietra ed a oggetti d’argilla sempre più semplici, fino a quando, ancora una volta, una mano misteriosa sottrasse l’Uomo al suo ennesimo declino.

La civiltà Sumerica - così come quella Egizia, Sudamericane e tutte quelle misteriose e scomparse senza lasciare traccia alcuna (se non qualche reperto totalmente incomprensibile) – ha dell’incredibile, se pensiamo alle loro conoscenze astronomiche e geometriche, e ancora a tutte le storie (con tanto di elementi strabilianti) che via via durante il corso dei secoli sono giunte fino a noi. Altre tracce che hanno accompagnato queste civiltà trattano di certi giganti (alieni?) che abitarono il nostro Pianeta fino a fondarne le prime civiltà.

In conclusione, la specie umana ha avuto un’inspiegabile accelerazione evolutiva, anche se, tra una specie e l’altra non sembrano ci siano parentele e affinità. Inoltre gli studiosi hanno riscontrato parecchie difficoltà nel ricostruire la storia della specie umana, mentre per altre specie animali comprenderne i passi evolutivi è stata molto più semplice, forti anche dalla ricchezza di documenti e prove. Non tralasciamo inoltre alcune civiltà antiche e misteriose e le relative analogie circa il racconto della creazione del mondo e della specie umana: in molte, se non in tutte, si racconta degli dèi del cielo che ci hanno fatto il regalo più prezioso al mondo: la vita.


(fonte: webbando.com)

sabato 18 febbraio 2012

Presunte "Astronavi aliene" in Inghilterra



Questo avvistamento documentato da fotografie arriva direttamente dal giornale inglese Daily Mail, che ha riportato due fotografie di presunte astronavi aliene sorvolare i cieli di  Chatahm. I misteriosi oggetti sono stati fotografati il 6 gennaio e meno di una settimana dopo sonos tate avvistate a Essex, soli 30 chilometri di distanza. La prima immagine è stata catturata da Ernestas Griksas, 21 anni verso le 13:00. 

Il testimone ha rilasciato un'intervista al Sun affermando: 'Ci sono due dischi bianchi che non riesco a spiegare. Sono in una zona in cui non transitano aerei. Uno sembra un po' più debole come se fosse più lontano o andasse ad una velocità diversa'. Il secondo avvistamento è venuto alle 7 del mattino quando il venditore Josh Cummins ha avvistati quattro oggetti luminosi dalla sua vettura mentre si stava recando a lavoro,a Essex.



Cumminis racconta:'mi sono quasi schiantato per riprendere gli UFO con il cellulare. Era come se gli ufo navigassero tra le nuvole, dopo 15 secondi circa sono scomparsi. Non credevo agli UFO, ma ora mi sono ricreduto'. Nick Pope, ha ritenuto le immagini molto interessanti (ammesso però che siano originali). Pope non esclude che possa trattarsi di un fenomeno di 'plasma' atmosferico. Comunque ribadisce che il sud-est ultimamente è una zona calda e non si possono ignoare le numerose testimonianze che riportano i testimoni che affermano esserci qualcosa di strano. Glia vvistamenti sembrano essere avvenuti non molto lontano da Rendlesham Forest, nel Suffolk, che divenne noto come Roswell del Regno Unito dopo che un gruppo di militari si recò nella foresta per indagare alcune luci misteriose e ne uscirono convinti di aver visto veicoli spaziali.

Fenomeno naturale, una burla ben studiata da parte di due ventunenni, o effettvamente qualcosa di inspiegabile? Il mistero resta.


(Articolo a cura di Eclissi del Mondo)


giovedì 16 febbraio 2012

Misteriosa creatura di 4 metri ad Udine



La storia deve essere ovviamente approfondita e investigata.

Ma certamente quel che potrebbe essere accaduto a Mortegliano, provincia di Udine, ha dell'incredibile.
Almeno stando a quanto raccontano alcuni testimoni oculari che, sabato 11 febbraio, di sera, dicono di aver visto una creatura misteriosa lungo la strada.

Uno dei testimoni ha dichiarato: "Ero alla guida della mia auto quando, mentre percorrevo la Napoleonica all'altezza della nuova rotonda di Mortegliano, sono stato costretto a fermarmi perchè davanti a me c'erano altre macchine ferme.

 Mi sono accodato - racconta il testimone - sul momento pensavo a un incidente. Ma quando sono sceso, ho notato che davanti a tre macchine c'era una strana creatura che camminava lungo la strada. Era alta circa quattro metri ed era silenziosa".

Gli altri presenti alla scena sarebbero ovviamente andati nel panico.
Una madre avrebbe nascosto i figli sotto i sedili posteriori, e in molti avrebbero tentato di mettersi in contatto telefonico con le forze dell'ordine senza riuscirci però, in quanto i cellulari sarebbero stati totalmente muti.

"Mentre la illuminavo con una torcia elettrica - continua il testimone - ho notato che la testa aveva una forma tondeggiante e che terminava a forma conica. Questa creatura "camminava" sulla strada, non curandosi minimamente delle auto ferme e delle persone."

Sulla vicenda sta investigando Antonio Chiumiento, noto investigatore di UFO che si occupa del fenomeno da oltre 35 anni.



(fonte: unonotizie.it)

sabato 11 febbraio 2012

Le profezie di Malachia


Proprio ieri "Il Fatto Quotidiano" ha pubblicato una lettera che annuncierebbe la morte del Papa Benedetto XVI entro 12 mesi, la notizia ha generato giudizi controversi. Anche se fin'ora è poco chiaro se si tratti di un falso, di una profezia o di un complotto omicidario, cogliamo l'occasione per parlarvi delle profezie di Malachia.

E’ da un po di decenni che il nome di questo monaco cistercense irlandese circola insistentemente, ma negli ultimi anni la sua fama si è diffusa ovunque anche perchè quelle che vanno sotto il nome di “profezie sui Pontefici” ( o profezie di San Malachia) sono state messe in realazione con la profezia Maya del 21 dicembre 2012.

Per la verità il testo di San Malachia , iniziato a circolare verso il 1595 riguarderebbe solo il destino della Chiesa Cattolica e dei successori di Pietro, ma dal momento che in qualche modo il “destino” della Chiesa cristiano-cattolica è considerato “inseparabile” dal destino umano, queste profezie hanno assunto un significato speciale.

La prima cosa che potrebbe insospettire gli scettici è la consistente differenza di anni (circa 500) tra la pubblicazione delle Profezie e la morte dello stesso San Malachia.
Secondo alcuni sarebbe un “apocrifo” secondo altri sarebbe realmente stato scritto da S.Malachia nel 1139 ma stampato poi soltanto più tardi.

Ma veniamo al contenuto che più ci interessa.
Le Profezie di San Malachia contengono ben 111 iscrizioni latine che descrivono quelli che in realtà sarebbero stati i rispettivi 111 motti e stemmi dei successivi 111 Papi della Chiesa Cattolica.
Ora se è vero che essendo stato pubblicato solo nel 1595 i Papi descritti fino a quell’anno nelle profezie potrebbero essere “postumi”, è però anche vero che con un impressionante precisione descrive quelli successivi fino ai giorni nostri.

E nei giorni nostri viene allocato l’ultimo Papa, quello a cui seguirà la Parusia , ossia il ritorno di Cristo sulla terra.

All’elezione al soglio Pontificio di BenedettoXVI qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo perchè, secondo una prima superficiale analisi, questo Papa non avrebbe nulla di quello descritto da San Malachia (che sembrerebbe far intendere si trattase di un Papa nero) e nulla di quanto ipotizzò Nostradamus.

Ma seguite il nostro percorso e vi dimostreremo come invece ancora una volta la Profezia di San Malachia si è avverata e con BenedettoXVI saremmo arrivati al 111° Papa, ossia …all’ultimo.
Abbiamo detto che ogni Papa è descritto in perfetta successione da un motto latino che talvolta, per non dire quasi sempre, descrive anche lo stemma o il suo motto.

Evitiamo di descrivere la lunga serie intermedia di Papi e dedichiamoci solo agli ultimi.

Partiamo dal 107° Papa che San Malachia descrive come “Pastor et Nauta” che corrisponde a Giovanni XXIII : in effetti quel “nauta” è stato messo in relazione con il fatto che Giovanni XXIII traghettò la Chiesa Cattolica nei tempi moderni con il Concilio Vaticano II.

Ma ricordiamo anche che GiovanniXXIII era il Patricarca di Venezia che è stata una repubblica marinara e quindi spiegherebbe il “nauta”:

Il 108° Papa corrisponde a Paolo VI descritto da San Malachia come “Flos Florum” ossia il fiore dei fiori, il Giglio. Nello stemma scelto da Paolo VI vi sono raffigurati 3 gigli.

Sconvolgente appare la profezia sul 110° Papa : Papa GiovanniPaolo I, Papa Luciani.
San Malachia descrive il 109° Papa come “De medietate lunae” ossia di una lunazione, della durata di una lunazione.

Papa Giovanni Paolo I …durò esattamente 33 giorni ossia quanto una lunazione!

Ancora straordinaria appare la profezia sull’ 110° Papa definito da “De labore solis” : dal levante del Sole. Il sole sorge ad est e Giovanni Paolo II era di un paese dell’est (Polonia).

E siamo arrivati all’ultimo Papa descritto , il 111° che San Malachia descrive come “De gloria olivae”.

Una primissima interpretazione aveva convinto quasi tutti che la profezia fosse  errata.
 
Difatti “De gloria olivae” , di colore olivastro, sembrava far pensare a un Papa di colore (il Papa nero, l’ultimo Papa) e il tedesco Benedetto XVI era la prova che le Profezie, una volta tanto , erano state smentite.

Ma , e qui è sconvolgente, ci sono due dettagli che mettono in relazione il motto di San Malachia con Bendetto XVI : basta guardare lo stemma scelto dallo stesso Papa.

Nel cantone in alto a sinistra troneggia la testa di un Re (con tanto di corona) nero e con collana rossa. Inoltre “De gloria olivae”, la gloria dell’ulivo avrebbe una relazione diretta con il nome che il Papa si è imposto. San Bendetto fu il fondatore dell’ordine benedettino che usualmente vengono chiamati “monaci olivetani”.

Quindi secondo le profezie di San Malachia Benedetto XVI sarebbe il 111° ed ultimo Papa prima dell’inizio della grande tribolazione della Chiesa e quindi dell’avvento dei nuovi tempi.

Alcuni studiosi, pur ammettendo l’esattezza davvero incredibile delle profezie del monaco irlandese, tuttavia propendono che è vero che successivamente si descrive un periodo di tribolazione per la Chiesa e l’umanità, ma è anche vero che potrebbe essere solo l’ultimo Pontefice che Malachia sarebbe stato in grado di profetizzare, che non implica che dopo non ce ne siano altri.

Secondo altri dopo Benedetto XVI siederà sulla cattedra che fu di S.Pietro un Papa che si chiamerà Pietro e che sarà romano,e che guiderà la Chiesa attraverso una fase difficilissima, al termine del quale la città dei sette colli sarà distrutta e sarà ristabilita la vera fede.

E questo coinciderebbe con una delle profezie di Nostradamus che per il 2012 prevede un evento che metterà d’accordo tutti gli uomini e assicurerà 400 anni di pace sulla terra.

Se a questo aggiungiamo la profezia Maya che parla di una nuova era che inzierebbe il 21 dicembre 2012 possiamo ben considerare che troppe cose coincidono.

Non sarà la fine del mondo, ma sicuramente assisteremo ad eventi che cambieranno in qualche modo la vita sul nostro pianeta.

E come dice qualcuno, visto che manca poco, non ci resta che attendere.

(fonte: http://predire.vos.it/)

giovedì 9 febbraio 2012

Il mostro di Lochness approda in Islanda


Un serpente gigante che si aggira lento e tranquillo sulla superficie del lago, apparentemente mostruoso, quasi a ricordare la mitica Nessie scozzese. Questa volta però non è Loch Ness il luogo dell'avvistamento, bensì il lago islandese di Lagarfljot situato nella zona orientale dell'isola dei ghiacci.

Il nuovo "mostro" sta facendo il giro della Rete grazie a un video registrato giovedì scorso e già impazzano su blog e forum le teorie parascientifiche secondo le quali il serpente sarebbe una specie di dinosauro sopravvissuto all'estinzione. Per gli esperti, però, il «Lagarfljotsromurinn - così è stato ribattezzata la creatura lacustre - avrebbe un aspetto decisamente artificiale.

«È un robot», ha sentenziato Loren Coleman, direttore dell'International Cryptozoology Museum a Portland nel Maine. Che ha aggiunto: «Probabilmente qualcuno si è divertito ad applicare sopra la struttura metallica un telo di plastica con stampata sopra la testa di un serpente». A riportare le dichiarazioni dello scienziato è l' Huffington Post, secondo il quale sarebbero stati proprio i suoi movimenti a scatti tradire la sua natura artificiale.

Nonostante l'evidenza empirica e scientifica, a Lagarfljot non manca certo una lunga tradizione di misteri lacustri: l'ultimo avvistamento sospetto risale al 1998 ma le prime notizie su un residente fuori dal comune datano dal 1345 e descrivono una specie di bruco gigante dal colore pallido e lungo circa una ventina di metri. Ma non solo, Lagarfljotsromurinn non è l'unico concorrente nordico di Nessie. Anche la Svezia può vantare il meno noto «mostro di Storsjo». Come dire che il monopolio scozzese dei misteri potrebbe essere finito. 

Di seguito il video:



(fonte: http://www.corriere.it)

martedì 7 febbraio 2012

Ibridi animale-uomo nei laboratori britannici


Gli scienziati hanno creato oltre 150 embrioni ibridi uomo-animale nei laboratori britannici. Gli ibridi sono stati prodotti segretamente negli ultimi tre anni dai ricercatori esaminando le possibili cure per una vasta gamma di malattie. La rivelazione arriva appena un giorno dopo che un comitato di scienziati ha avvertito di uno scenario da incubo del tipo 'Pianeta delle Scimmie' in cui lavorano sull'interazione uomo-animale spingendo le creazioni troppo in là. La scorsa notte un attivista contro gli eccessi della ricerca medica si è detto disgustato dal fatto che gli scienziati erano dediti a 'dilettarsi nel grottesco'. Il Daily Mail rivela che circa 155 embrioni 'miscelati', contenenti sia materiale genetico umano e animale, sono stati creati dopo l'introduzione nel 2008 del Human Fertilisation Embryology Act. Questo legalizza la creazione di una varietà di ibridi, tra cui un ovulo animale fecondato da uno spermatozoo umano: ‘i cibridi', in cui un nucleo umano viene impiantato in una cellula animale e 'chimere', in cui le cellule umane sono mescolate con embrioni animali.

Gli scienziati dicono che le tecniche possono essere utilizzati per sviluppare le cellule staminali embrionali, che possono essere usate per trattare una vasta gamma di malattie incurabili.

A tre laboratori nel Regno Unito - King College di Londra, Università di Newcastle e l'Università di Warwick - sono state concesse licenze per effettuare la ricerca dopo che la legge è entrata in vigore. Lord Alton a seguito di una interrogazione parlamentare ha detto: 'Ho discusso in Parlamento contro la creazione di ibridi umani-animali per una questione di principio. Nessuno degli scienziati che apparve davanti a noi ci poteva dare alcuna giustificazione in termini di cure”. Eticamente non può mai essere giustificabile, ci scredita come Paese. 

E 'dilettarsi nel grottesco. In ogni fase della giustificazione da parte degli scienziati è stato: se solo ci permettono di fare questo, troveremo una cura per ogni malattia conosciuta dall'umanità. Questo è un ricatto emotivo. Delle 80 trattamenti e cure che sono avvenuti a partire da cellule staminali, tutti sono venuti da cellule staminali adulte, non quelle embrionali. Per motivi morali ed etici questo non riesce, e anche su quelle scientifiche e mediche.

Josephine Quintavalle, del gruppo pro-vita Comment on Reproductive Ethics, ha detto: 'Io sono stupefatta che questo sta accadendo e non ne sapevamo nulla. Perché hanno mantenuto questo un segreto? Se sono orgogliosi di quello che stanno facendo, perché abbiamo bisogno di porre domande parlamentare per far venire questo alla luce? Il problema di molti scienziati è che vogliono fare le cose perché vogliono sperimentare. Questa non è una giustificazione sufficiente.

All'inizio di questa settimana, un gruppo di scienziati ha avvertito degli esperimenti da 'Pianeta delle Scimmie'. Essi hanno chiesto nuove regole per impedire che agli animali di laboratorio vengano dati attributi umani, per esempio iniettando cellule staminali umane nel cervello di primati.

Ma l'autore principale del loro rapporto, il professor Robin Lovell-Badge, del Medical Research Council 's National Institute for Medical Research, ha detto che gli scienziati non sono interessati agli embrioni ibridi uomo-animale, perché per legge questi devono essere distrutti entro 14 giorni.

Egli ha detto: 'La ragione per fare questi esperimenti è quello di capire di più su primi stadi dello sviluppo umano e trovare dei modi per curare gravi malattie, e come scienziato mi sembra che ci sia un imperativo morale di perseguire questa ricerca. Finché abbiamo un controllo sufficiente, come si fa in questo paese, dobbiamo essere orgogliosi della ricerca.

Tuttavia, ha chiesto controlli più severi su un altro tipo di ricerca sugli embrioni, in cui agli embrioni animali sono impiantati con una piccola quantità di materiale genetico umano.

Ibridi umani-animali vengono creati anche in altri paesi, molti dei quali hanno poca o nessuna regolamentazione.

Daniele L  AltraNews (fonte: http://altranews.blogspot.com)

sabato 4 febbraio 2012

Il mistero delle luci di Hessdalen



Oggi vi segnaliamo un interessante articolo tratto da ufoonline riguardo un grande mistero che la scienza ancora non è riuscita a spiegare, le luci di Hessdalen

"Esistono luoghi sulla Terra in cui si verificano affascinanti fenomeni che la scienza trova difficoltà a spiegare. Hessdalen, in Norvegia, è uno di questi.  Abbiamo cercato di capire di che cosa si tratta.

Supponi di essere nuovo del posto. La Norvegia è un paese freddo per cui è comprensibile che, la sera, prima di andare a dormire, non disdegni di farti qualche birra al Pub giù in paese. Intanto si conosce la gente e si fanno due chiacchiere. A un certo punto comincia a fare tardi, così ti infili il tuo berretto di lana ed esci fuori, al freddo e in quel buio strano, timido, che non è mai del tutto buio. Il fiato ti si cristallizza in nuvole biancastre e sembra che da un momento all'altro possa caderti a pezzi sui piedi. Sali sul tuo fuoristrada, accendi il riscaldamento, ti togli i guanti, ti sfreghi le mani e metti in moto. Le gomme chiodate cominciano a mordere la strada ghiacciata, mentre ti addentri nella boscaglia che orla la vallata illuminata da una sottile falce di luna. La tua casa è un po' fuori mano, questo è vero, tutto diverso rispetto a Oslo, ma è un posto tranquillo. E incantevole, anche. Almeno le volte in cui il termometro risale sopra i dieci sotto zero e riesci a evitare i branchi di lupi. Prosegui ad addentrarti nel silenzio. I coni di luce dei fari ondeggiano e illuminano tronchi e neve. Solo il fragore del motore e della neve che schizza via. E il tuo respiro. Improvvisamente gli abeti si aprono sulla conca buia e d'improvviso ti viene da sollevare il piede dall'acceleratore. Perché? Tua moglie ti aspetta e sai che non le va che torni tardi dal Pub. Ma c'è qualcosa di strano laggiù. Il respiro ti si condensa sul vetro, ma solo per un momento, perché non ti accorgi che stai trattenendo il fiato. Prendi uno straccio e pulisci il parabrezza. Fai andare un paio di volte anche i tergicristalli. No, non è la birra. Hai sonno, ma ti senti lucido, mentre il rumore del respiro che ha ripreso più veloce si accompagna a quello dei battiti del cuore che a loro volta hanno accelerato. Ti fischiano le orecchie. Chiudi gli occhi e poi li riapri, convinto che è stato tutto uno scherzo della vista. Invece no. Quelle tre luci sono ancora là. Che danzano ad alcuni metri dal suolo. Forse qualche decina, è difficile da stabilire da questa distanza. Non ti era ancora capitato di vederle, benché te ne avessero parlato, gli altri, giù in paese. Anzi, è stata la prima cosa che ti hanno detto quando sei arrivato qui. Di non spaventarti, o preoccuparti. Che non c'è ragione. Che è una cosa con cui tutti lì hanno imparato a convivere. Le luci di Hessdalen.

A Hessdalen succede

A Hessdalen, vedere le luci che si librano in cielo, per certi versi è come vedere dei piccioni in Piazza San Marco. L'unicità del fenomeno è proprio che non si tratta di qualcosa di così raro, isolato o casuale, qualcosa per cui c'è qualcuno in paese che dice di... afferma che... crede di... è convinto, ma... Se decidete di farvi una gita lassù, ci sono buonissime probabilità che capiti anche a voi. Ed è proprio qui che sta il punto: tutti quanti le possono vedere. E con questo siamo già approdati in un altro campo, perché non più nel territorio dei visionari o dei testimoni inattendibili. Il fenomeno delle luci di Hessdalen, benché a intervalli irregolari e con modalità non sempre identiche, si ripresenta a intervalli di giorni, mesi, anni. Luci che si librano in cielo... Facile intuire a che cosa state pensando... Molti sono già stati tentati di bollare il fenomeno come una manifestazione di oggetti volanti non identificati e, in senso stretto, non c'è niente che vieti di definirlo in questo modo, non foss'altro che quelle che si vedono sono effettivamente delle realtà fisiche misurabili scientificamente. Ma vorremmo sgombrare subito il campo da ogni ambiguità: da questo a dire che si tratta di "oggetti" in quanto entità artificiali, ce ne passa. Esistono abbastanza stranezze in natura per non dover scomodare qualche congettura "esotica", almeno per ora, almeno finché non si avranno dati scientifici chiari a suffragio di questa o quell'altra ipotesi. Quello su cui non ci sono dubbi è che a Hessdalen si vedono luci. Sfere luminose che da sole, o in formazioni particolari, si formano, emanano l'una dall'altra, restano visibili per alcuni secondi, o minuti, o addirittura ore e poi si dissolvono. E questo, almeno in passato, è accaduto anche con una frequenza straordinaria, al punto che a volte il fenomeno si è ripresentato molte volte nel corso della stessa giornata e comunque con una ripetitività quasi giornaliera. Proprio questa ripetitività e questa assoluta certezza che lo strano fenomeno, qualsiasi cosa esso sia, non è frutto di una strabiliante allucinazione collettiva, rendono il fenomeno delle luci di Hessdalen unico nel suo genere perché, sebbene non sia l'unica manifestazione di questo tipo sulla superficie della Terra di cui si abbia conoscenza, è forse l'unico fenomeno di questo genere al mondo che viene ormai osservato e studiato da anni in maniera sistematica e rigorosamente scientifica.

Quando le luci si accendono

Non si sa di preciso quando ebbe inizio il fenomeno. Se si verificò prima degli anni '80, esso passò inosservato. E' a partire dai primi anni '80 che strane luci apparse in questa piccola valle lunga 12 km situata nella parte centrale della Norvegia a sud-est di Trondheim e abitata da meno di duecento persone, cominciarono a suscitare l'interesse di curiosi, appassionati e, in ultimo, di studiosi. Tutto ebbe inizio il 20 dicembre 1981, quando Nils Kare Nesvold e Per Holden stavano transitando in prossimità della cittadina di Vongraven. Erano circa le sette di sera quando i due videro nel cielo una grossa stella assai splendente che si muoveva in maniera rettilinea lungo una cresta montagnosa. La stella si muoveva, si alzava, si abbassava, a volte rallentava e altre aumentava la velocità, finché a un certo punto si spense. La loro storia, manco a dirlo, si diffuse rapidamente nei dintorni, ma sarebbe forse rimasto un semplice racconto isolato di "oggetti volanti" non più speciale di altri, se da allora i fenomeni non si fossero moltiplicati e centinaia di persone avessero assistito a manifestazioni del tutto simili. Nel novembre 1982 del fenomeno si occupò anche una TV norvegese, la NRK che, attirata dal clamore dei racconti che circolavano nella zona, si presentò sul luogo armata di macchina da presa e riuscì a filmare per ben 50 minuti un oggetto luminoso che fluttuava nel cielo in maniera incredibile. La pubblicità che ne seguì portò all'interessamento delle Forze Aeree norvegesi, che investigarono sul caso senza però essere in grado di confermare se si trattava di riflessioni atmosferiche, fulmini globulari o di altre inconsuete manifestazioni meteorologiche. Ci volevano ulteriori studi, più approfonditi e sistematici, e i vari gruppi che si occuparono del fenomeno tra l'81 e l'83 non giunsero ad alcuna conclusione, anche perché conducevano le loro rilevazioni principalmente attraverso l'osservazione visuale o tutt'al più con la ripresa di filmati o fotografie. Quello che tuttavia risultò immediatamente palese, era che gli episodi erano numerosissimi. Centinaia di eventi furono registrati in quei tre anni, l'85% dei quali descriveva delle luci brillanti nel cielo notturno, mentre il restante 15% si riferiva a osservazioni diurne. Ma che cosa succedeva durante quelle manifestazioni? Che cosa hanno visto e registrato, di preciso, i primi osservatori?
Una classificazione

Dopo le prime osservazioni, le luci furono catalogate in tre grandi famiglie:
1. Luci di un bianco molto intenso o lampeggianti di blu, che si manifestavano ovunque nel cielo;
2. Luci gialle o giallognole, che apparivano maggiormente più in basso nella valle, vicino ai tetti delle case o addirittura in prossimità del terreno. Queste potevano stare immobili anche per più di un'ora, muoversi lentamente lungo la valle e qualche volta accelerare repentinamente fino ad assumere velocità molto elevate. La maggior parte di esse sembrava prediligere la direzione nord/sud.
3. Numerose luci insieme, con una distanza rigida l'una dalle altre. La maggior parte delle formazioni erano composte da due luci gialle o bianche, con una rossa di fronte. Molti osservatori hanno chiamato questa formazione come "l'oggetto", poiché sembrava una cosa unica, e non tre cose insieme. Queste luci furono osservate muoversi in alto, intorno alla cima delle montagne e, anche in questo caso, la direzione privilegiata del loro movimento, sembrò essere la direttrice nord/sud. "


(fonte: http://ufoonline.altervista.org)

giovedì 2 febbraio 2012

L'angolo del lettore: Ufologia e Scetticismo



Oggi pubblichiamo un commento che ci è pervenuto dal nostro lettore Marco M. riguardo l'articolo che abbiamo segnalato qualche giorno fa sulle dichiarazioni del ricercatore Paolo Attivissimo (membro del CICAP), le dichiarazioni contenute all'interno di esso ci sono trovate interessanti e per questo ve le proponiamo, invitando anche voi a commentare o ad integrare le tematiche in esso contenute se lo ritenete opportuno

Di seguito il commento:

"Ho letto l'articolo di Paolo Attivissimo del CICAP, anche se pur rispetto la buona fede del ricercatore, il nostro caro amico Paolo non crede all'esistenza degli Ufo (extraterrestri) affermando che ci servono prove inoppugnabili per la scienza.

Come se le dichiarazioni di ex funzionari d'Intelligence USA, del Colonello Corso, di William Cooper morto anche questo in circostanze sospette, e del dottor Michel Wolf, e in ultimo Paul Hellyer, non varrebbero la pena di essere prese in considerazione. 

Giustamente è giusto dare spazio agli scettici, ma sembra che tali scettici come il nostro Paolo Attivissimo non sono informati come si deve. In ultimo vorrei spendere due parole sulla presunta "autopsia aliena" per me è autentica e lo è anche per Maurizio Baiata, all'epoca, lo era anche per Eufemino Del Buono e per Giorgio Bongiovanni e in ultimo anche per Robert Dean e Micheal Hesemann, non lo sò se Baiata adesso ha cambiato opinione.

Io risponderei al signor Paolo Attivissimo che le prove le hanno i Governi, USA e URSS i quali dalle navicelle cadute degli et hanno potuto accelerare il progresso della nostra tecnologia. Un presunta rivelazione ufficiale da parte del Governo americano, dice il dottor Wolf, è stata rimandata 3 volte per paura che Chiesa perdesse credibilità. Il Vaticano per esempio è informato sulla realtà aliena, nel 1954 la Terra era visitata da razze positive, l'allora Console Alberto Perego scrisse quattro libri sull'aviazione elettromagnetica opera fra noi. 

Nel 1995, e ho anche il video registrato, Margherita Hack, disse nel corso della trsmissione Misteri condotta da Lorenza Foschini, che che asseriva che aveva visto un Ufo era un malato mentale e che gli serviva lo psichiatra, in quel momento Baiata si alterò.

La stessa cosa disse il nostro caro scienziato Antonino Zichichi che chi vede gli Ufo vede gli asini che volano il risultato fu che nella trasmissione Uno Mattina, arrivarono telefonate contro questa affermazione dello "scienziato"

Purtroppo ci sentiamo di concordare con il nostro lettore che da anni l'italia l'argomento Ufologia non è trattato come si deve, sarebbe bello che questi uomini di scienza, o più propriamente di scientismo, abbiano um'pò più di parsimonia nello studiare i casi di cui i stessi ufologi si occupano senza sparare ai quattro venti, spesso con pregiudizio, che sia tutto frutto di menti malate...

Alcuni eventi citati dal nostro lettore si riferiscono a trasmissioni di diversi anni fa, oggi non è più possibile negare il fenomeno UFO e molti scienziati hanno iniziato ad accettare la realtà di questi fenomeni rimanendo comunque fermi nelle loro convinzioni, ovvero che siano fenomeni per ora ignoti, ma di cui sicuramente un giorno potremmo dare una spiegazione razionale.

Dall'altre parte esiste ancora, purtroppo, quel gruppo di personaggi, che in buona fede o meno, crede che allontanarsi dai propri concetti precostruiti sia un peccato mortale...


A voi lettori va come sempre, il giudizio finale.